Nella proposta di legge di bilancio 2018 approdata in Senato compare l’istituzione dei distretti del cibo per perseguire finalità di promozione dello sviluppo territoriale, della coesione e dell’inclusione sociale, favorire l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale, garantire la sicurezza alimentare, diminuire l’impatto ambientale delle produzioni, ridurre lo spreco alimentare, salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari.
Oltre ai distretti rurali e agroalimentari di qualità già previsti dall'articolo 13 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, potranno essere riconosciuti come distretti del cibo, i sistemi produttivi locali in aree urbane o periurbane caratterizzati dalla significativa presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale delle aree, i sistemi produttivi locali che vedano una forte connessione fra attività agricole e le attività di prossimità di commercializzazione e ristorazione esercitate sul medesimo territorio, delle reti di economia solidale e dei gruppi di acquisto solidale nonché i sistemi produttivi locali caratterizzati dalla presenza di attività agroalimentari svolte con il metodo biologico e/o nel rispetto dei criteri della sostenibilità ambientale.
I distretti del cibo verranno individuati dalle regioni e andranno ad alimentare il Registro nazionale dei distretti del cibo presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Gli interventi per la creazione e il consolidamento dei distretti del cibo verranno sostenuti attraverso le disposizioni relative ai contratti di distretto, secondo le modalità che verranno definite con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.