Tra le misure recentemente adottate dal Governo citiamo il decreto valore cultura n. 91 dell'8/8/2013 da poco convertito in legge e contenente disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo. I primi articoli sono ampiamente dedicati al “Grande progetto Pompei”, destinato alla zona archeologica di Pompei, sito UNESCO, è considerato pertanto di interesse mondiale e di proprietà dell'intera umanità. Il sito archeologico dovrà essere messo in sicurezza, restaurato e valorizzato, a tale proposito verrà nominato un direttore generale di progetto che seguirà le procedure di appalto, stilerà un piano strategico e relativo cronoprogramma. Il progetto prevede l'unificazione dei tre siti di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata e prenderanno il nome di Grande Pompei. Sono previste 1000 assunzioni di giovani tirocinanti inseriti nel progetto “Mille per la cultura” allo scopo di migliorare anche la visibilità esterna internazionale del sito archeologico (internet, marketing etc.).
Oltre a questi 1.000 giovani il Governo ha previsto l'assunzione di altri 500 giovani laureati allo scopo di informatizzare il patrimonio culturale italiano. Per questa finalità verranno utilizzati anche i fondi europei e stipulata una convenzione con l'Agenzia per l'Italia digitale.
L'art. 2 bis modifica l'art. 52 del Codice dei beni culturali e del paesaggio in vista di una particolare attenzione e salvaguardia di tutte quelle attività artigianali considerate espressione di identità culturale del paese. A questo proposito si riscontra una moria di queste piccole attività che scompaiono sotto il peso di una pesante crisi e una conseguente mancanza di trasmissione di competenza e conoscenza delle tecniche di lavoro alle future generazioni. Esiste un patrimonio di conoscenza da tutelare e conservare.
Una importantissima disposizione farà si che tutti i proventi derivanti dai biglietti venduti
per l'accesso a musei, ville statali etc. non confluiranno più nelle casse del ministero delle finanze bensì in quello dei beni e delle attività culturali e del turismo. In questo modo non si verificherà più una distrazione di somme importanti finalizzate al recupero dei beni artistici e culturali.
Non ultimo lo sviluppo delle biblioteche e degli archivi e la promozione della recitazione e della lettura. Si prevede che alcuni libri, dopo un certo periodo di immissione sul mercato, vengano resi liberamente disponibili su internet. Esiste un progetto di recupero degli Uffizi a Firenze (progetto Nuovi Uffizi) e l'apertura di un Museo nazionale sull'ebraismo italiano e la Shoah.
In collaborazione con l'agenzia del demanio verranno individuati dei locali statali che potranno essere destinati ai giovani artisti italiani e stranieri come sedi per i loro studi e laboratori. Infine verrà concesso alle imprese un credito di imposta pari al 30% del costo sostenuto per lo sviluppo della produzione di spettacoli, filmografia, musica, il tutto destinato però a giovani nuovi talenti.
In questa cornice si è svolto anche quest'anno a Lucca il Lu.Be.C. (Lucca Beni Culturali). Uno dei punti importanti trattati è stato proprio il rapporto pubblico privato, tutti insieme per proteggere, valorizzare e rilanciare i beni culturali del nostro Paese favorendo maggiormente il turismo culturale. E' necessario costruire l'ambiente imprenditoriale per far si che ci sia collaborazione pubblico e privato senza pregiudizi. La proprietà del bene pubblico rimane allo Stato ma la gestione potrà essere privata secondo gli indirizzi pubblici e suoi relativi monitoraggi. Il tutto nell'ottica della trasparenza con l'emissione di bandi di gara e concessioni che non potranno superare i 50 anni.
E' emersa la necessità che vari enti collaborino tra loro, quindi ben tre sono i ministeri che dovranno dialogare su questi temi: (Beni culturali, Economia e coesione territoriale), a questi si aggiungono gli enti locali, la cassa depositi e prestiti, l'istituto per il credito sportivo ed altri ancora in una sorta di multi- disciplinarietà.
Esiste un progetto molto interessante che si chiama Valore Paese Dimore visibile dal sito ANCI in collaborazione con ICS.
Nella nuova programmazione 2014/2020 preme sottolineare che i fondi europei non potranno più essere utilizzati per finanziare opere di restauro o quant'altro bensì dovranno riguardare progetti relativi alla digitalizzazione, ricerca, innovazione anche organizzativa, sostenibilità ambientale. A questo proposito il paesaggio è considerato bene ambientale da tutelare al pari di qualsiasi altro bene culturale.
Per questi motivi appare quanto mai indispensabile utilizzare nuovi strumenti, creatività e innovazione proprio nel campo delle arti e della cultura. L'asse cultura e turismo culturale sarà trainante per permettere di uscire da una crisi che non sembra avere fine.
L'amore per il bello, per la cultura intesa in senso ampio, per l'arte e il paesaggio non potrà che ricreare questo nostro mondo in modo migliore.