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Alcuni riflessioni del Rapporto sulla situazione internazionale

Il 2015 si concluderà con la Conferenza internazionale sul clima e in tale occasione ci si auspica che vengano prese decisioni importanti e certe per frenare gli effetti negativi di alcuni comportamenti e scelte economiche impattanti a salvaguardia dell'ambiente e dei territori.

La domanda mondiale di energia tra il 1990 e il 2013 è cresciuta del 54,5%, la fonte primaria di energia primaria rimane il petrolio, segue il carbone. In aumento la produzione di energia da gas in controtendenza rispetto al nucleare in diminuzione. Per quanto riguarda invece l'energia da fonti rinnovabili si rileva un aumento dell'un per cento (12,7% nel 1990 - 13,7% nel 2013), poco visto che prendiamo in considerazione 23 anni temporali!

La produzione di CO2 è aumentata del 53,7% , è pertanto auspicabile che l'utilizzo del carbone e del petrolio venga ridotto a vantaggio delle energie pulite, sarà indispensabile quindi, diversificare il mix energetico.

Per quanto riguarda il trend per nuovi investimenti in energia rinnovabile l'Europa è la regione che si sta comportando meglio anche se, in termini assoluti, è il Brasile che detiene il primato.

In Europa, infine, si è registrato un calo della produzione di rifiuti del 5,8%, in aumento purtroppo quelli pericolosi. Un quarto circa dei rifiuti finisce nelle discariche mentre il rimanente viene incenerito, riciclato o utilizzato come compostaggio, paesi come il Messico e la Turchia invece mandano tutto in discarica.

Sarà necessario avviare un percorso di sensibilizzazione sui temi dell'ambiente e dei consumi esteso a tutto tondo nei confronti di tutti i Paesi, in particolare verso quelli emergenti.