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Il collegato ambientale in discussione alla Camera dei deputati

Dopo un lungo iter cominciato all'inizio del 2014 sembra ormai vicina l'approvazione del collegato ambientale (alla legge di stabilità 2014). Previsti tempi brevi per l'aggiornamento della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e diverse misure per favorire la green economy:

- l'attribuzione della priorità nell'assegnazione dei contributi in materia ambientale ai possessori di registrazione Emas, di certificazione Uni En Iso 14001, o del marchio Ecolabel per un proprio prodotto o servizio

- l'applicazione di criteri ambientali minimi negli appalti pubblici e negli affidamenti di servizi

- la definizione di uno schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell'impronta ambientale dei prodotti denominato Made Green in Italy, finalizzato a promuove la riduzione degli impatti ambientali dei prodotti durante tutto il ciclo di vita, rafforzare l'immagine delle produzioni italiane associandovi aspetti di qualità ambientale e di sostenibilità sociale

- la definizione di un Piano nazionale in materia di consumo e produzione sostenibili che comprenda interventi nei settori del consumo, della grande distribuzione e del turismo

- la possibilità da parte del Ministero dello sviluppo economico di stipulare accordi e contratti di programma finalizzati ad incentivare la produzione e l'acquisto di prodotti derivanti da materiale post consumo o dal recupero degli scarti e dei materiali derivanti dal disassemblaggio di prodotti complessi.

Si segnala la previsione di un credito d'imposta per i soggetti titolari di reddito d'impresa che effettuano nell'anno 2016 interventi di bonifica dall'amianto su beni e strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato pari al 50% delle spese sostenute e utilizzabile in tre quote annuali di pari importo.

Il disegno di legge apre inoltre molti nuovi cantieri di lavoro:

- la Presidenza del Consiglio dei Ministri è chiamata a promuovere la predisposizione della strategia nazionale delle green community per aprire un nuovo rapporto sussidiario e di scambio tra territori rurali e di montagna e comunità urbane e metropolitane;

- il Governo è chiamato ad adottare uno o più decreti legislativi per l'introduzione di un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali, quale remunerazione di una quota di valore aggiunto derivante dalla trasformazione dei servizi ecosistemici ed ambientali in prodotti di mercato. In particolare il sistema dovrà essere attivato in presenza di un intervento pubblico di assegnazione in concessione di un bene naturalistico di interesse comune, che deve mantenere intatte o incrementare le sue funzioni. I beneficiari finali del sistema saranno i comuni, le loro unioni, le aree protette, le fondazioni di bacino montano integrato e le organizzazione di gestione collettiva dei beni comuni. I comuni che utilizzeranno, in modo sistematico, sistemi di contabilità ambientale e urbanistica e forme innovative di rendicontazione dell'azione amministrativa, potranno inoltre beneficiare di forme di premialità;

- i comuni potranno adottare uno specifico atto di indirizzo per individuare una oil free zone, un'area territoriale nella quale si prevede la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie prodotte da fonti rinnovabili. La regione potrà assicurare specifiche linee di sostegno finanziario alle attività di ricerca, sperimentazione e applicazione delle attività produttive connesse con l'indipendenza dai cicli produttivi del petrolio e dei suoi derivati, con particolare attenzione all'impiego equilibrato dei beni comuni e collettivi del territorio di riferimento.