In questa sede sono stati definiti i principi ispiratori e le azioni prioritarie per l’avvio legislativo (per conoscere le fonti e per avere ulteriori approfondimenti potete consultare la newsletter programmando del 22/6/2010). Teniamo a precisare che il Programma regionale di sviluppo (PRS) 2011–2015 traduce in termini programmatici i principi ispiratori e le priorità del Programma di Governo già enunciati dal DPEF 2011.
Il documento preliminare al PRS 2011-2015 conferma una parte dei contenuti della strategia economica della Regione per i prossimi anni. Se gradite, potete visitarela pagina del sito dove potrete trovare anche la decisione n. 1 del 29.11.2010 della giunta approvata dal Consiglio regionale in data 7 dicembre 2010.
Il punto di partenza per arrivare ad una crescita sostenibile e garantire il livello di benessere desiderato, è il rispetto di alcuni vincoli:
- equilibrio del rapporto tra import e export (aspetto economico)
- rispetto dei vincoli di finanza pubblica (aspetto finanziario)
- basso tasso di disoccupazione e basso indice di povertà (aspetto sociale)
- mantenimento di un certo standard per l’aspetto ambientale.
In questa cornice la strategia regionale punta ai seguenti obbiettivi:
- rafforzare il peso delle filiere esportatrici sul complesso delle attività produttive per favorire il ritorno ad un modello export-led;
- all’interno di tali filiere tenere conto non solo delle parti finali ma anche di quelle a monte (ricerca) e a valle (commercio);
- eliminare tutti quei fattori di rendita che frenano la ricerca di una maggiore efficienza.
Il mix produttivo della regione dovrebbe pertanto assumere le seguenti caratteristiche:
1) mantenimento o estensione dell’attività manifatturiera con un rafforzamento al suo interno delle produzioni tradizionali più qualificate o di quelle a maggior contenuto tecnologico;
2) estensione delle attività di servizio ad alto contenuto di conoscenza (servizi ad alta intensità di conoscenza o kibs ovverosia “knowledge innovation based services”);
3) ridimensionamento delle attività terziarie più tradizionali che causano inefficienza al sistema.
I principi ispiratori dell’azione di governo regionale si inseriscono pertanto nel quadro delle priorità della strategia comunitaria Europa 2020 per sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, più efficiente e più verde, che favorisca la coesione sociale e territoriale abbattendo il tasso di disoccupazione soprattutto giovanile e femminile.
Il PRS avrà, tra i suoi elementi di novità una forte focalizzazione progettuale. Questo approccio avverrà selezionando un certo numero di “progetti integrati di sviluppo” destinati a tre target diversi: A) sistemi produttivi tradizionali, B) nuovi distretti industriali e C) attività economiche a presenza diffusa.
A) Il ruolo delle istituzioni pubbliche dovrà essere quello di sostenere le realtà produttive trainanti e favorire processi di aggregazione e costituzione di reti tra grandi e piccole e medie imprese nella consapevolezza che solo il riposizionamento su segmenti di alta qualità con significative innovazioni a livello di prodotto, potrà garantire aumenti dei livelli occupazionali e di benessere economico.
B) Altro obbiettivo importante è quello riferito ai nuovi distretti, si tratta in particolare di fornitori di servizi all’intero sistema produttivo (es. ICT), di centri di ricerca e di imprese di punta nei settori coinvolti. Anche in questo caso l’intervento pubblico sarà finalizzato alla creazione di network tra le grandi imprese esistenti, il tessuto delle PMI e i centri di ricerca e innovazione.
C) Infine, per quanto riguarda le attività economiche a presenza diffusa, esistono realtà locali importanti riferite a motivi artistici, paesaggistici, enogastronomici, turistici, che potrebbero attirare redditi dall’esterno, non tralasciando l’importanza dei servizi pubblici locali.
Riassumendo i settori cui la politica regionale intende sviluppare sono:
- distretti tipici
- grandi poli industriali
- distretto energetico
- distretto high tech
- distretto nautica
- distretto mobilità sostenibile
- filiere corte e industria agro-alimentare
- sviluppo turistico e riqualificazione commerciale
- sistema servizi pubblici locali
- sistema edilizia pubblica.
Il Documento preliminare inquadra le politiche regionali in 4 aree di intervento considerate strategiche:
1) competitività del sistema regionale e capitale umano;
2) sostenibilità, qualità del territorio e infrastrutturazione;
3) diritti di cittadinanza e coesione sociale;
4) governance, efficienza della pubblica amministrazione proiezione internazionale
Per ciascuna di esse la Regione individua delle linee di azione:
1) la competitività può essere garantita attraverso la ricerca e il trasferimento tecnologico, il lavoro la formazione costante non disgiunta dallo sviluppo dei sistemi professionali e dell’innovazione.
2) La qualificazione del caratteri policentrico degli insediamenti, l’attenzione alle infrastrutture e il sostegno alla green economy qualifica il territorio e consente una crescita sostenibile.
3) Sotto il profilo sociale appare fondamentale per la regione favorire i processi di prevenzione della malattia, l’inserimento di cure speciali anche per le fasce economicamente più deboli, l’integrazione e l’equità di tutti i cittadini anche immigrati indipendentemente dal paese di provenienza e dal sesso.
4) La governance toscana mira a semplificare l’apparato amministrativo riorganizzando la pubblica amministrazione. Si cercherà di evitare la proliferazione di strutture orientando l’azione ai risultati con alleggerimento delle procedure. Per quanto riguarda il sistema creditizio e la finanza regionale, oltre a potenziare la lotta all’evasione fiscale, verrà incrementato il sostegno di Fidi Toscana. Sul fronte promozionale si punta ad una Toscana internazionale, agendo sulle leve del marketing territoriale, sulla cooperazione e sulle relazioni internazionali. Per concludere, le imprese avranno a disposizione migliori strumenti per rendere diretto e immediato il rapporto tra la pubblica amministrazione, le istituzioni e le società stesse in un’ottica di trasparenza ed efficienza del lavoro pubblico a servizio della collettività.
Aspetto molto importante da sottolineare è che per tutte e 4 le aree la Regione individua gli strumenti di attuazione, nello specifico se parliamo di competitività del sistema regionale e capitale umano uno degli strumenti sarà il Piano regionale di sviluppo economico e così via per le altre aree.
Per concludere si prevede la riduzione dei piani (strumenti di attuazione), lo snellimento delle procedure perché è prevista una sola valutazione ambientale strategica ed una sola introduzione economico statistica; infine sotto il profilo della governance si assisterà al coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e non, in modo da condividere gli obbiettivi e raccogliere contributi, ed infine il PRS – altro aspetto innovativo - conterrà il quadro delle risorse finanziarie in sintonia con il bilancio pluriennale regionale con previsioni sino al 2015.
E’ tuttavia confermato il ruolo del DPEF come strumento per dare flessibilità alla programmazione regionale attraverso aggiornamenti dei contenuti e delle risorse.